ROUTHARD Firenze 2009

Progetto realizzato con Gruppo M.A.R.A.
Corpi che scontano. Il lavoro sessuale al di qua della sessualità.
Guida informativa delle prestazioni lavoro sessuale e “femminilizzato” polifunzionale e multivariegata pensata sul modello di una nota guida, famosa per il globetrotter con il mondo sulle spalle.

Parole chiave: Denaro, pubblicità, mercato, forme di socializzazione e femminilizzazione del lavoro.
Il progetto si propone un’azione creativa che incida sulla rappresentazione urbana delle relazioni e delle forme sociali di visibilità sociali del lavoro “vivo” e della prostituzione. L’obiettivo del progetto artistico Corpi che scontano è quello di un intervento e di un’azione congiunti che mirino a mettere in discussione il concetto di devianza come centrale nell’interpretazione della prostituzione: entro il tessuto urbano la devianza delle forme di lavoro sessuale rimane talmente intrecciata alla normalità da perdere qualsiasi connotazione specifica. L’esplicitazione pubblica dei rapporti di potere e di genere che emergono nella prostituzione attraverso l’equivalente universale del denaro mostra come quello che si compra dalle lavoratrici e dai lavoratori del sesso è una relazione sociale , un tipo diverso di relazione che si fonda senza esaurirsi nel sesso. Quello che la prostituzione riproduce sono dinamiche , stratificazioni , differenziazioni costruzioni culturali etnicizzazioni, esclusioni e inclusioni analoghe a quella della società legittima. Il confine tra le due città si assottiglia proprio se mettiamo al centro un’interpretazione del nesso tra lavoro sessuale e lavoro di riproduzione, femminilizzazione globalizzata del lavoro e globalizzazione del lavoro di riproduzione. Con il postfordismo la realtà della forza-lavoro combacia pienamente con l’originario concetto marxiano:il «corpo vivente» è diventato l’oggetto privilegiato della governamentalità perché è il sostrato delle diverse facoltà umane: non solo la potenza di parlare, di pensare, di ricordare, di agire, ma anche di fare l’amore, di costruire reti di relazioni, di prendersi cura dell’altro. Una prospettiva che permette di uscire dalle angustie e dalle ambiguità dell’opposizione tra il paradigma ‘liberazionista’ e quello ‘vittimizzante’ permettendo invece affrontare il tema del lavoro sessuale portandone alla luce numerosi nessi e molteplici implicazioni.

L’offerta economica e la commercializzazione delle prestazione è veicolata attraverso il denaro ( nella forma della pubblicità) che traduce l’estensione della disponibilità dei corpi e gli investimenti su essi in termini di assoggettamento e di potere sugli individui e sulle esistenze. Investimento dunque anche in termini di rappresentazione simbolica. A partire dalle riflessioni di Benjamin per cui la prostituzione può pretendere di essere considerata ‘lavoro’ nel momento in cui il lavoro diventa prostituzione: più il lavoro si avvicina alla prostituzione, più si è tentati di descrivere la prostituzione come lavoro, e dalle reali stratificazioni e intrecci tra lavoro sessuale, lavoro sommerso, lavoro invisibile e lavoro relazionale l’intervento creativo vuole allestire la scena di questa area fluida di prestazioni corpi al lavoro entro lo spazio urbano e visivo degli spostamenti, degli scambi dei commerci commerciale della produzione di servizi pubblici condivisi. L’intervento viene pensato come progettazione di una campagna pubblicitaria, di una guida informativa delle prestazioni lavoro sessuale e “femminilizzato” polifunzionale e multivariegata pensata sul modello di una nota guida, famosa per il globetrotter con il mondo sulle spalle: pubblicità e informazione su guida con offerta commerciale, sistema tariffario, individuazione dei fattori di qualità, indicatori e standard, indagini di “soddisfazione del cliente” le certificazioni, la tutela dei clienti. Una messa in scena, in pubblicità e in commercio, una messa in visibilità pubblica e quotidiana del lavoro sessuale come sistema di proliferazione di tipi di relazioni polivalenti, a partire dalle prospettive di empowerment di scambio sociale, di bisogni emotivi e sessuali, intellettuali, economici e di potere non dimenticando mai che quando parliamo di lavoro parliamo di condizioni di esistenza e di resistenza: di invenzione di pratiche e di assoggettamento.